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Agenzia di Stampa Italpress

Una legge regionale dimenticata: le feci dei vostri cani vanno rimosse dai marciapiedi

L'articolo 17 della legge 3 luglio del 2000 emanata dalla Regione Sicilia, dispone quanto segue sulle norme di tutela igienica della collettività in materia di animali domestici:
1. Coloro che conducono cani nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico devono essere muniti di appositi dispositivi per la rimozione delle deiezioni solide dei propri animali.
2. E' fatto obbligo ai soggetti di cui al comma 1 di rimuovere le deiezioni solide emesse dai propri animali nelle vie o in altri luoghi aperti al pubblico.
3. Le amministrazioni comunali provvedono ad individuare e a delimitare aree da destinare ai cani d'affezione per le funzioni fisiologiche e motorie degli stessi. Le stesse aree sono sottoposte a frequente rimozione delle deiezioni e a periodici interventi di bonifica.
4. Alla violazione delle disposizioni di cui al comma 1 si applica la sanzione amministrativa da lire 50 mila a lire 300 mila (da adeguare in euro)
5. Alla violazione delle disposizioni di cui al comma 2 si applica la sanzione amministrativa da lire 100 mila a lire 600 mila (da adeguare in euro)

E' bene ricordare che questa legge c'è perché, a quanto pare, qualcuno non ricorda più la sua esistenza. A dire il vero forse in pochi l'hanno mai tenuta in considerazione, anche per via del fatto  che nessuno ha quasi mai vigilato sul rispetto di essa. Da cronista non ricordo di aver mai ricevuto notizia di una multa a carico dei trasgressori della legge regionale-  Ed è così che quando cammini sui marciapiedi di Palermo o fai lo slalom o, quansi sempre, ti ritrovi una bella sorpresina sotto la scarpa. Porta fortuna dirà qualcuno. In realtà porta puzza, zanzare, mosche, zecche e altri fastidiosi insetti, oltre a microbi e a batteri, riducendo "sotto i tacchi" il livello di vivibilità della nostra città, ai nostri stessi occhi e a quelli dei turisti. 
Eppure basterebbe poco: una paletta, un sacchetto di plastica, un po' di civiltà e di buon senso. 
Valori che, paradossalmente, il palermitano medio scopre di avere quando si ritrova a stare, anche solo per pochi giorni, in città del nord Italia o dell'Europa. "Che pulizia, che ordine..." - sentiamo dire spesso da chi è emigrato "fuori" o da chi torna da una vacanza. Prendiamo esempio invece di stupirci. Ordinati e civili potremmo esserlo pure noi, se solo non avessimo il solito e banale alibi palermitano: "tanto qui non cambia mai niente".
La redazione di Palermo Report proverà a contattare nei prossimi giorni  il Comandante dei vigili urbani e l'Assessore alla vivibilità del Comune di Palermo, per chiedere il motivo per cui praticamente nessun controllo viene effettuato per evitare la trasgressione di questa legge regionale. Vi terremo informati.