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Scorie nucleari. Le abbiamo sotto il sedere...e non lo sappiamo.

 

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Dopo Fukushima, la nostra coscienza sul rischio nucleare, come anche quella europea e quella mondiale, si è svegliata. Dei campanelli, nelle nostre teste d'uomini del ventunesimo secolo, hanno iniziato a suonare incessantemente, segnalandoci il pericolo. Sono centinaia le centrali nucleari in tutto il mondo, centinaia di bombe ad orologeria le chiamiamo noi. 

Perché? Semplice. Fino a ieri pensavamo che i giapponesi rappresentassero il non plus ultra della meticolosità e competenza, oggi , dopo appunto Fukushima, abbiamo capito che la sicurezza totale non esiste. La natura possiede molte armi che l'uomo continua a sottovalutare, l'animale uomo non impara dai propri errori, ed è così che ogni tanto la "reale padrona" del pianeta ci ricorda di non scherzare. L'uomo potrà anche decidere di "auto terminarsi" ,per usare un frase alla "terminator", ma lei, la natura, si riprenderà sempre, anche dopo migliaia di anni. Non stiamo a spiegarvi concetti complessi che vi annoierebbero e dei quali, francamente, anche noi capiamo poco, ma il rischio è alto e concreto.

Esistono tre tipi di scorie nucleari: di basso livello, di medio livello e di alto livello. Lasciamo perdere il primo livello, solo per non perder tempo. E parliamo degli altri due. A noi sono venuti i brividi. In una centrale come quella dell'ormai celebre Fukushima, vengono stoccate scorie di secondo livello, messe dentro alcuni fusti sigillati col cemento armato, ermetizzate in alcuni moduli, anch'essi di cemento armato, che a loro volta vengono chiusi da una cella, sempre in cemento armato, di alcuni metri di spessore.

Sicurezza totale? Beh, non ne siamo certi, alla luce degli ultimi avvenimenti. E secondo noi non ce la raccontano tutta. Passiamo per un attimo ai rifiuti di terzo livello, quelli che dovrebbero esser ciustoditi nei siti,sinistramente definiti, geologici. Basti sapere che i circa 440 reattori nucleari disseminati in tutto il globo, annualmente producono migliaia di tonnellate di scorie altamente radioattive. Per farla breve, vi diciamo, sperando di rendere l'idea, che queste scorie, instabili, vengono inglobate, almeno dicono, all'interno di materiali inermi (il vetro ne è un esempio) che garantirebbero un isolamento pressocchè totale dall'esterno e quindi cristallizzate. Uno degli esempi più classici di questi depositi è la Yucca Mountain, in Nevada, Stati Uniti, a 100 miglia dalla celebre Las Vegas. Pensate che soltanto gli studi per individuare e studiare geologicamente questo sito, sono costati qualcosa come sei miliardi di dollari all'amministrazione americana. E voi pensate che ogni singolo Stato sia disposto a spendere tanto? Suvvia, siamo uonini o caporali? avrebbe detto il Principe "Totò".

Il sito geologico, più sicuro perchè vecchio milioni di anni ed inalterato da agenti atmosferici  o sconvolgimenti naturali, rappresenta il contenitore ideale per le scorie più pericolose, ma ovviamente una mappatura non esiste, o almeno una ufficiale. Le scorie più pericolose richiedono centinaia di migliaia di anni per la loro neutralizzazione, ed il loro isolamento in miniere di salgemma vecchie milioni di anni, nei deserti, ad una profondità che varia dai 500 ai 1000 metri, ed in ogni caso sopra le falde acquifere, dovrebbe garantire un minimo di sicurezza. Non lo diciamo certo noi. che già abbiamo un mal di testa nucleare per l'enorme mole di dati e formule in cui ci siamo immersi, ma lo dicono  le autorità "competenti". Le nostre informazioni in merito non finiscono qui, infatti continueremo, ma solo quando avremo messo insieme una seconda bozza di mosaico, mal di testa permettendo.