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Protesta in Sicilia. Si alzano i toni, la paralisi è quasi totale.

foto pezzoDopo l'avvio in sordina e la potente cassa di risonanza fornita dai social network, oltre che  da un noto programma nazionale in onda su un emittente del gruppo RCS-Corriere della Sera (lo Zoo di 105, forte di circa un milione e mezzo di ascoltatori fissi), si iniziano a fare i conti con un movimento davvero trasversale ed in grado di paralizzare la Sicilia entro domani. Sin dall'inizio della protesta circolavano voci di un coinvolgimento di elementi dell'ultradestra vicini ai gruppi indipendentisti già attivi a fianco degli autotrasportatori, degli agricoltori e dei lavoratori del mercato ittico.

Oggi, la svolta ufficiale. Dopo le prime manifestazioni di ieri a Ballarò, i collettivi studenteschi scendono in piazza, annunciando ufficialmente di essere a fianco della protesta, nonostante la presenza di personaggi della fazione politica opposta. Sembra un passaggio di poco conto, ma al momento l'unica bandiera che unisce i manifestanti è quella siciliana.

Da Gela arrivano le notizie di una città isolata, il centro industriale è presidiato e gli ingressi alle aziende sono presidiati e bloccati da ostacoli in cemento, le aziende che non possono fermare la produzione si stanno attrezzando per far dormire i dipendenti in fabbrica. Alcune capitanerie di porto sono bloccate, sempre a Gela ronde di manifestanti "convincono" a tenere aperti solo i bar.

A Catania l'aeroporto è chiuso, mentre a Palermo si teme la discesa in piazza dei dipendenti dell'AMIA e dell' AST, che potrebbero raggiungere i taxisti fermi a piazza Politeama da due giorni. E' prevista per oggi una riunione di emergenza in prefettura per decidere se scortare le autobotti di benzina, in esaurimento in tutta la città. Alcuni supermercati in zona Strasburgo sono già stati svuotati, mentre la politica inizia a destarsi.  Giuseppe Gennuso dell'Mpa si dice pronto ad incatenarsi con i manifestanti, il Presidente Raffaele Lombardo sembra attendere che la protesta arrivi alle porte dell'ARS. In queste ore infatti è in corso un incontro tra il governo Monti e il Presidente della Regione Sicilia, che sembra intenzionato a girare la protesta a suo vantaggio, facendo pesare sul tavolo delle trattative in corso la situazione di emergenza dell'isola. Il rischio contagio è forte, si hanno già notizie di iniziative analoghe in Calabria, mentre la base della Lega Nord spinge per iniziative di sostegno. Alla faccia delle rivalità storiche.

Questa mattina i pescatori di Porticello, gli stessi che ieri avevano bloccato le linee ferroviarie, hanno raggiunto il porto di Palermo ed il picchetto degli autotrasportatori, costringendo i vigili urbani a chiudere il tratto di via Crispi da via Amari al carcere dell'Ucciardone. I pescatori hanno anche annunciato che tutte le cooperative siciliane del settore si stanno muovendo per organizzare, singolarmente, blocchi e proteste, a nome e per conto del comparto, che nell'ultimo anno ha registrato la perdita di diecimila posti di lavoro. Se la protesta, come già proclamato, dovesse andare oltre il 20 gennaio, si svuoteranno anche i supermercati e gli ipermercati...con le conseguenze del caso.