La falda acqufiera della Piana di Palermo è inquinata e i termini a disposizione dei cittadini per presentare le richieste di analisi delle acque dei pozzi, sono scaduti ieri.Trenta erano i giorni di tempo, infatti, a partire dal giorno in cui è stata emessa l'ordinanza del sindaco, che lo scorso 15 dicembre ha vietato lutilizzo delle acque dei pozzi privati presenti all'interno del territorio comunale, che intercettano la falda superficiale e/o profonda. Ovviamente, se non preventivamente analizzate gratuitamente dalla Struttura territoriale di Palermo e dall'ARPA Sicilia, da Amap s.p.a. Va comunque tenuto presente che “L'AMAP s.p.a. garantisce la potabilita' dell'acqua immessa nella rete pubblica e quindi l' utilizzabilita' senza pregiudizi per la salute pubblica”. Parte tutto il 20 ottobre 2011,  a seguito di una riunione in Prefettura, "per affrontare la problematica connessa al fenomeno di contaminazione". ARPA Sicilia ha redatto un documento, presentato il 28 ottobre al Dipartimento regionale Ambiente - servizio 7, in occasione di un tavolo tecnico convocato proprio per affrontare le questioni relative all'inquinamento riscontrato nella falda superficiale del Comune di Palermo. Non si sa a quando risalgano i rilievi effettuati, e quindi non si sa da quando questa situazione di grave inquinamento della falda, vada avanti. L'unica cosa certa è che l'ordinanza sindacale, a tutela quindi dei cittadini, arriva due mesi dopo l'incontro in Prefettura ed è applicata all'intero territorio della città di Palermo. La problematica scaturisce “dall'accertamento, nell'ambito dei lavori della chiusura dell'anello ferroviario di Palermo e dal raddoppio della tratta ferroviaria Palermo/Carini, nonchè dai superamenti delle concentrazioni della soglia di contaminazione (CSC) nelle acque sotterranee". I superamenti dei livelli di certe sostanze riguardano diverse zone di Palermo, anche se l'Arpa non ha reso pubblici dati uffciali che sarebbe invece opportuno fornire alla cittadinanza.