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Palermo, consiglieri comunali tra gettoni di (panza e) presenza e stipendi regalati. Dai cittadini.

comune palermoFare "panza e presenza". Si dice, dalle nostre parti, di persona che non fa nulla, non produce. Riscalda la poltrona, per intenderci. Sarà che il ritorno dalle feste è traumatico un po' per tutti, sarà che sono tutti troppo impegnati a capire come poter riavere, alle prossime elezioni, quella comoda poltroncina dell'aula consiliare, sarà... ma arrivati alla data del 24 gennaio, possiamo registrare un mese (l'ennesimo) di attività praticamente nulle del nostro consiglio comunale. Riuniti l'ultima volta il 19 gennaio scorso, in questo mese le sedute consiliari andate a buon fine sono state tre (impossibile definirle produttive, considerando che l'odg riguardava l'approvazione di verbali di sedute precedenti, nella maggior parte dei casi). Lo scorso novembre, sono stati solo 7 i giorni di lavoro del consiglio comunale e sono costati alle tasche dei cittadini, in termini di gettoni di presenza, 62 mila 603 euro. Più la cifra stanziata per le commissioni consiliari 77 mila 576, per un totale di 140.179 euro. Facendo un calcolo forfettario senza considerare presenti e assenti, parliamo di circa mille, 1200 euro per consigliere per seduta di consiglio e gettoni che vanno dai 1.600 ai 1.800 euro a consigliere solo per le sedute di commissione consiliari quindi. Se va bene si portano a casa 3 mila euro.

Era successo già ad ottobre 2011, mese in cui il Consiglio si era riunito solo 5 volte e questi 5 giorni di lavoro (parola discutibile se si va a guardare i contenuti delle delibere e se si pensa a quali drammi invece subisce questa città) 50 mila euro e 602. Per le sedute delle commissioni (composte sempre dai consiglieri) la cifra sale a 88.388. In tutto, 138 mila euro e 990.

A queste cifre aggiungiamo quelle del famoso doppio stipendio, di cui si parla in tutta Italia: ecco che ad esempio un consigliere comunale come Maurizio Pellegrino, per tre mesi di "non lavoro" (gennaio-aprile 2011) al sindacato della Cgil, ci costa (perché a liquidare la somma è il comune e quindi noi), 16 mila euro. 4 mila euro al mese quindi, per (non) lavorare in un sindacato. In un sindacato già...4 mila euro. Da maggio a giugno circa 8.700 euro. Nel 2010, per (non) lavorare alla Ggil da gennaio a giugno, è stato pagato 24,538 euro.

O come Ivan Trapani che per (non) lavorare alla FENAPI Federazione nazionale piccoli imprenditori, da gennaio a marzo 2010, è stato pagato 4.470 euro.

O come il consigliere Gerlando Inzerillo, che per (non) lavorare al Consorzio di bonifica 2 di Palermo, lo abbiamo pagato da gennaio a dicembre 2010, circa 30 mila euro, 2.500 euro al mese. Se andiamo a ritroso troviamo anche Ninni Terminelli che nel 2010 per (non) lavorare all'A.S.E.M -Agenzia per lo sviluppo euromediterraneo dei poteri locali, ha guadagnato 18.796 euro. Ma c'è anche il consigliere Salvatore Furceri che nel 2009, per (non) lavorare alle Poste Italiane, da gennaio a dicembre 2009, è stato pagato (sempre da noi) 33.558 euro.

Che dire, considerando quanto producono e quanto invece guadagnano i nostri consiglieri, opteremmo per un gettone più che di presenza, di "panza e presenza".