Secondo i finanzieri, grazie a frodi sull'Iva comunitaria, poteva praticare ribassi molto competitivi, fino al 20% sul prezzo di listino di auto importate prevalentemente dalla Germania.
Strumento della truffa era un'altra concessionaria di auto, risultata una "cartiera" per l'emissione di fatture false e intestata fittiziamente a un venditore ambulate di frutta e verdura, pregiudicato. Ammontano a 3,5 milioni le fatture irregolari accertate mentre la base imponibile sottratta a Iva e imposte sui redditi è stata determinata in oltre 10 milioni di euro, con mancato pagamento d'imposte per 5 milioni.