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Manifesti elettorali sui beni storici della città. Chi controlla il messaggio pubblicitario?

Avrà pure tutte le autorizzazioni del caso, da parte del Comune e da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali ma, secondo noi, c'è qualcosa che stona. Il prospetto dell'istituto delle Croci o ex reclusorio delle Croci, costruito nel 1851, su progetto del Basile è di proprietà da tempo ormai, di una società alberghiera palermitana che doveva ristrutturalo e nell'attesa dell'inizio dei lavori, affitta lo spazio pubblicitario.

Attesa che dura da anni e sul ponteggio che copre il prospetto, continuano a susseguirsi pannelli pubblicitari. Tolleranza si, ma fino a un certo punto. Sarà pure un bel ragazzo, ma la sua faccia, versione gigante che sovrasta la facciata di un bene storico con la scritta "Massimo Costa, il sindaco di Palermo", va oltre. Il regolamento comunale sul servizio affissioni e pubblicità, dice esplicitamente "Nei casi di pubblicità da effettuare sui ponteggi di cantiere, collegati alla realizzazione di interventi edilizi legati alla ristrutturazione ed al restauro di palazzi storici, di palazzi con valore artistico e di edifici di civile abitazione ubicati in varie zone della città, quali supporti di natura temporanea per l'esposizione di particolari tipologie di manufatti pubblicitari denominati TELI e TROMPE L'OEIL, rappresentanti un intervento decorativo ed artistico in armonia con le caratteristiche architettoniche dell'edificio, la richiesta di autorizzazione deve essere corredata dalla seguente documentazione...". Non ci sembra che questo pannello sia né "un intervento decorativo ed artistico", né tantomeno "in armonia con le caratteristiche architettoniche dell'edificio". E si legge ancora "I TELI e TROMPE L'OEIL possono essere definiti come mezzi di comunicazione artistica se, collocati su immobili di valore storico ed artistico, riportano l'immagine del prospetto dell'edificio oggetto dell'intervento o l'immagine di un'opera d'arte che ha attinenza con l'edificio o un'immagine con alto contenuto artistico; ovvero come mezzi di comunicazione pubblicitaria se, collocati in genere su immobili oggetto di interventi di ristrutturazione, riportano un messaggio pubblicitario che può interessare parte di esso, purché armonicamente inserito". Anche in questo caso, nulla a che fare con il messaggio pubblicitario che è prettamente politico. Forse nel regolamento, andrebbe inserita qualche nota che dia le linee anche in merito al contenuto, l'immagine del messaggio pubblicitario, che a nostro avviso dovrebbe essere suscettibile di autorizzazione, se non del Comune da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali. L'architetto Lina Bellanca della Soprintenza ai Beni Cuturali e Ambientali, ci ha detto che prima d'ora non erano mai stati chiamati in causa per dare pareri sui "contenuti" ed ha aggiunto "prendo atto della vostra segnalazione e ne parlerò con il Soprintendente Gullo".

Ultima considerazione: lo scorso ottobre il settore Urbanistica ha dato alla società alberghiera proprietaria del prospetto, il parere favorevole alla variazione della destinazione urbanistica. In attesa di questo, la Società negli anni avrebbe affittato  lo spazio pubblicitario. Sono passati 5 mesi e non si hanno notizie in merito, lo spazio pubblicitario continua ad essere affittato. Rimaniamo in attesa di delucidazioni. Stamattina, dalla Società, non sapevano cosa dirci.

 

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Commenti  

 
+2 #1 RE: Manifesti elettorali sui beni storici della città. Chi controlla il messaggio pubblicitario?pietro salvino 2012-03-24 01:23
anche io sono assolutamente d'accordo che, regolamento o non regolamento, non si possa nascondere un bene storico, monumentale ed in particolare paesaggistico come il prospetto dell'Istituto delle Croci alla vista ed al godimento pubblico da parte di cittadini e turisti.

il bene progettato dal Basile è un particolarissim o oggetto architettonico con fattezze di rudere gotico di gusto neo romantico, una sorta di arredo, quinta scenica dell’allora neonato Viale della Liberta; il valore e l'originalità dell'opera sono unici, incalcolabile è il danno che l’occultamento, della stessa, causa alla città ....il Movimento Cinque Stelle Palermo osserva questo caso in particolare da tempo e sta elaborando a questo proposito un esposto che oltre a chiarire questa vicenda possa servire da monito per tutte le istituzioni preposte al rilascio delle autorizzazioni ....inspiegabil mente leggere e " buone" quando si tratta di rilasciare concessioni per affissioni pubblicitarie anche su importanti monumenti!

Ma la cosa che ci preoccupa seriamente è il progetto di recupero con cambio di destinazione d'uso per l'opera......mi chiedo come di un monumento che è progettato per essere e rimanere una "rovina romantica" un elemento di scenografia urbanistica a scala paesaggistica, per altro unico nel suo genere e parte di un progetto più ampio, possa cambiarsi impunemente la destinazione d'uso!

C'è molta confusione anche negli enti preposti al controllo di questi beni culturali a mio avviso, ed il bel faccione di Costa è il sigillo di questa confusione ormai endemica che guarda molto alla forma e pochissimo alla sostanza!

Dal canto nostro inoltre faremo di tutto per spronare una volta in consiglio comunale ( il movimento è candidato alle amministrative) tutti gli uffici preposti ad un controllo severo ed efficace delle regole ma soprattutto l'impegno è quello di arrivare ad avere delle regole chiare e realmente prescrittive in materia di tutela e di fruizione effettiva dei beni culturali.
 

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