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Le tre Farse della politica regionale

Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di politica regionale, essenzialmente in contrapposizione con le ultime mosse del Governatore Raffaele Lombardo: ennesimo rimpasto di giunta, nomine, sottogoverno, maggioranza parlamentare, ecc. ecc.. Ma tra i tanti, i temi che sembravano essere destinati a far ribollire la “regional political” in realtà sono stati e sono ancora oggi essenzialmente tre.

Vi spieghiamo perché si tratta di tre FARSE:

La prima farsa è certamente riferita alla fantomatica iniziativa di alcuni dei nostri deputati regionali che già da qualche settimana paventano le proprie dimissioni, con la conseguenziale corsa a raggiungere la quota di 46 dimessi, fatto, che quoalcuno sostiene, costringerebbe il Presidente del Parlamento a sciogliere l'Assemblea Regionale. Ma la corsa alle dimissioni fino ad oggi, nei fatti, è restata solo una ologramma virtuale. Guarda guarda, la conta dei dimissionari si è già fermata ...come preventivato allo sdegno e alla responsabilità politica ha prevalso il calcolo matematico, infatti rinunciare a 6 mesi di indennizzi e stipendi costerebbe più di 100 mila euro ad ogni parlamentare e come disse qualcuno “signori si nasce e ”loro” modestamente lo nacquero”.

La seconda farsa riguarda la mozione di sfiducia a Lombardo, anch'essa soltanto paventata dal Partito Democratico. Semplice operazione di facciata politica, propinata da chi fino alla notte scorsa “dormiva sul tavolo del governo” e oggi prova a rientrare in contatto con la propria base elettorale. Irrealizzabile sia politicamente che proceduralmente, visto che il Governatore della Sicilia, a suo dire, si dovrebbe dimettere tra poco più di un mese. E sta nei fatti che in tal senso chiunque proponga una mozione di sfiducia rischia due volte. In un caso perché se non dovesse passare il Governo ne uscirebbe più forte di prima, e probabilmente lo stesso Lombardo coglierebbe la palla al balzo per postergare la propria uscita di campo, nell'altro caso se la mozione dovesse passare, politicamente non avrebbe nessun effetto perché con le dimissioni già fissate Lombardo, semplicemente con una qualsiasi scusa, le anticiperebbe.

La terza farsa, la più recente, riguarda il fantomatico Disegno di Legge anti nomine che alcuni deputati starebbero elaborando per arginare la quotidiana sfornata di nomine di sottogoverno da parte del Presidente della Regione. Anche questa iniziativa è totalmente di facciata, perché il governatore Raffaele Lombardo in realtà non sta commettendo nessun abuso, il potere di nomina è riconosciuto pienamente dai regolamenti governativi e dallo statuto regionale, oltre che in parte dalla costituzione, un DDL che tenda a minare tale legittima facoltà è di per se incostituzionale.

Il tema vero sulle nomine è che Lombardo ha tenuto per mesi, oltre 26 Enti commissariati e numerosi posti di sottogoverno vacanti. Posizioni che per legge devo essere garantite per la funzionalità della macchina burocratica-amministrativa della regione. Il DDL non andava proposto ora sul perché si nomina, ma molto prima sul perché non si nominava, che è cosa ben diversa...

Speriamo che la Farsa non continui, anche perché ogni farsa perdurata nel tempo rischia di assumere i toni della tragedia.

 

 

 Di Ugo Piazza

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