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La querelle Amia-Comune e il balletto del Concordato preventivo da presentare al Governo

La querelle Comune di Palermo-Amia prende connotati sempre più interessanti. Difficile, per i cittadini capire come stiamo davvero le cose: i commissari della partecipata ne dicono una, il sindaco Orlando un'altra e per sostenere la sua verità, riporta una nota del liquidatore Amia Baldassarre Quartararo.

Andiamo per ordine. L'Amia due giorni fa ha diffuso una nota: "In merito alle dichiarazioni effettuate alla stampa dall'assessore alle Partecipate del Comune di Palermo Cesare La Piana, (che sostiene in alcuni quotidiani che il Comune non ha alcun ruolo rispetto al piano di concordato che sarà valutato dal tribunale), per una opportuna e corretta informativa della normativa riguardante il concordato che dovrà essere presentato dal liquidatore della società, si rappresenta quanto segue: a tutt'oggi - si legge – l'Amministrazione comunale non risulta aver depositato, anche per il tramite del liquidatore dalla stessa nominato, la proposta di concordato ai Commissari, malgrado si fosse impegnata entro a farlo entro il 31 luglio ultimo scorso. Il liquidatore, peraltro, ha comunicato di avere trasmesso la proposta stessa al Sindaco il 31 luglio scorso al fine di ottenerne un giudizio di merito. Nel momento in cui, tale proposta dovesse essere presentata ai sensi dell'art. 78 della l. 270/99 è previsto che i Commissari straordinari la trasmettano, corredata da un proprio parere, al Ministero dello Sviluppo Economico che dovrà, evidentemente, autorizzarlo sentito il Comitato di sorveglianza e, quindi, trasmetterlo al Tribunale fallimentare. Non può, invece, la proprietà (Comune di Palermo) sottrarsi ad un giudizio tecnico sulla bontà della proposta di concordato presentata da un suo rappresentante"

Oggi il sindaco ribatte a quella nota: "Nella giornata di ieri l'Ufficio stampa dell'AMIA ha diffuso una nota nella quale i Commissari accusano il Comune di non aver dato il proprio parere sul piano di concordato preventivo da presentare al Tribunale, chiamato a decidere sul fallimento dell'Azienda. Sempre ieri è stato annunciato l'avvio di procedure di licenziamento collettivo in danno dei dipendendi di Amia Essemme. Entrambi i fatti - dice Orlando – sono la prova di un comportamento irresponsabile da parte dei Commissari, il cui operato sembra più improntato a favorire la svendita dell'azienda o di ciò che rimarrà e a far aumentare la tensione sociale a Palermo, piuttosto che a risanare i conti di un'azienda in crisi. L'email ricevuta dal Comune giorno 7 settembre (da parte del liquidatore Amia, ndr) dimostra infatti quanto siano bugiardi questi Commissari. Sono infatti loro a non aver espresso fino ad oggi alcuna posizione sul Concordato, che non è stato ancora inviato al Ministero dello Sviluppo Economico. In più, i licenziamenti annunciati costituiscono un gravissimo atto di guerra ai lavoratori - continua -  che sono nella grandissima parte la parte sana di questa azienda e che quotidianamente, nonostante l'abbandono cui sono lasciati da questa gestione commissariale irresponsabile ed incapace, garantiscono servizi alla città e ai cittadini. Come l'emergenza di Bellolampo ha dimostrato, con il silenzio colpevole e imbarazzato dei Commissari e il lavoro encomiabile dei dipendenti, ci sono oggi due AMIA: quella dei Commissari, che in tre guadagnano lo stipendio pari a quello di oltre trenta dipendenti producendo risultati disastrosi, e quella dei lavoratori "normali" che oggi rischiano di pagare pesantemente gli errori e le scelte folli dei primi. Di tutta questa situazione ho ovviamente interessato il Governo nazionale, che avendo nominato i Commissari, è titolare della vigilanza sul loro operato e della valutazione dei risultati che hanno e avrebbero dovuto raggiungere".

Ieri il dottore liquidatore Quartararo ha inviato una mail al sindaco in cui si legge: "Faccio seguito alle precedenti comunicazioni ed, in particolare, all'ultima mail del 24 agosto u.s., per confermarVi che il giorno 27 agosto (a fine serata così come Vi avevo anticipato via mail) ho provveduto ad inviare (informalmente) la bozza definitiva della proposta di concordato ai Commissari Straordinari per ricevere eventuali Loro osservazioni/valutazioni. I Commissari mi hanno anticipato che ad inizio della settimana prox daranno puntuale riscontro. Per cui è molto probabile che entro la fine della settimana prox la proposta di Concordato sarà trasmessa al Ministero dello Sviluppo Economico. Di tale trasmissione sarete opportunamente informati. Nel restare a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento invio i migliori saluti".

Ciò, stando alle carte almeno, vorrebbe dire che la proposta di concordato è pronta per essere inviata e che di fatto il parere del Comune non sia in alcun modo vincolante e dunque: qual è il motivo per cui dall'Amia non danno riscontro  (sono passate due settimane da quando il liquidatore ha inciato la proposta  di concordato ai commissari, ndr) mettendo così il liquidatore nelle condizioni di poter concludere l'iter e inviare il tutto al Ministero?

Ricordiamo che dopo il rinvio di giugno, la prossima udienza per decidere sul fallimento Amia è fissata per il 12 ottobre. Prima di quella data il concordato redatto dal liquidatore dovrà ottenere il disco verde del ministero dello Sviluppo Economico, ma prima ancora l'ok dei commissari straordinari Amia.


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