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Agenzia di Stampa Italpress
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Il PD e i "fidanzamenti" troppo facili

 Una canzone di qualche tempo fa diceva "e uno di quei momenti in cui mi sale la malinconia...": Posso dire senza apparire spocchioso che è questo il sentimento che mi assale vedendo il dibattito e le posizioni del Partito Democratico in vista delle elezioni regionali. Provo a dirvi il perchè. Dopo il risultato elettorale di Palermo mi aspettavo che gli autori del disastro democratico (leggi partito democratico), che sono più di uno e a diversi livelli di responsabilità, si dimettessero......

Ma siamo pazzi, avrebbe detto Bersani nella versione Crozza, non gli è sfiorata neanche l'idea sono rimasti tutti rigidamente imbullonati alle loro cariche e alle loro poltrone. Anzi hanno fatto di più, sono li che discettano su strategie ed alleanza senza avere il pudore di stare quantomeno zitti.

Dopo due anni di partecipazione al governo di Raffaele Lombardo, o come ama dire un noto dirigente del PD di "fidanzamento", scoprono che Lombardo è cattivo, e quindi escono dal governo e intraprendono un nuovo fidanzamento con l'Udc.

Un partner che si fidanza facilmente con chiunque (sottolineo il chiunque) gli garantisca un ruolo centrale. Prevedere che anche questo fidanzamento si romperà rapidamente non è opera di grande intelletto.

Un partito mediamente normale in una situazione come questa farebbe tre cose:

si metterebbe insieme con le forze a lui più affini; definirebbe gli assi fondamentali dell'azione di governo; deciderebbe insieme con i suoi alleati come e se interloquire con altre forze politiche, con quali discriminanti e a quali condizioni.

Poi farebbe una quarta cosa: che è quella di scegliere il candidato alla presidenza della regione possibilmente con le primarie con regole chiare e certe.

No, il Pd non fa niente di tutto questo e si lascia trascinare dagli eventi facendo finta, riuscendoci, di essere il partito guida del centrosinistra.

Non bisogna essere grandi indovini per prevedere che così facendo il disastro non si annuncia ma si realizza.

Alla prossima