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Agenzia di Stampa Italpress
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Fabrizio Miccoli intercettato: ''Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone''. LE REAZIONI

 

Miccoli e l'amico Lauricella, figlio del bossA bordo del suo Suv, in compagnia dell'amico Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa, intonavano un motivetto denigrando il giudice ammazzato dalla mafia il 23 maggio del '92: "Quel fango di Falcone..." dicevano e poi al telefono davano appuntamento ad un terzo amico ed è così che, nell'ambito delle indagine sulla latitanza del boss Antonio Lauricella, è stata intercettata la frase scandalosa: "Vediamoci davanti all'albero di quel fango di Falcone".

Lui è l'amato capitano del Palermo Calcio, Miccoli. Amatao anche quando il suo nome ha iniziato a comparire sulle pagine della cronaca per cose che esulavano dalla sua attività calcistica: le sue amicizie discutibili.
Alla partita del Cuore, non dimenticheremo mai quando durante un'intervista disse : "E' un bel momento, sono contento di essere qui". Chiaro il perché fosse contento.

Miccoli raggiunto ieri da un avviso d garanzia è indagato per estorsione e accesso abusivo a un sistema informatico. Avrebbe chiesto al suo amico di sempre Mauro Lauricella, il recupero di un credito da alcuni soci di una discoteca di isola delle Femmine.
Già due mesi fa Miccoli era stato iscritto nel registro degli indagati per avere fornito a Lauricella una scheda telefonica nel periodo in cui il padre di quest'ultimo, Antonio, era latitante (arrestato poi nel settembre 2011) Scheda che Miccoli aveva avuto dopo avere "convinto" il gestore di un centro di telefonia della Tim a fornigli alcune carte intestate a dei clienti.

Le reazioni.

Sonia Alfano, presidente della Commissione antimafia europea. "Quanto emerge dalle intercettazioni dei dialoghi tra l'ex capitano del Palermo e Lauricella Jr. è semplicemente disgustoso – dice la parlamentare europea Sonia Alfano – Palermo non è la città di Lauricella, Riina e i Graviano: è la città di Falcone, Borsellino, Giaccone, Agostino, Iannì, Domè e moltissime altre vittime innocenti che la mafia l'hanno combattuta a viso aperto! Le dediche di Miccoli ai giudici uccisi dalla mafia oggi suonano come delle vere e proprie prese in giro. Andrebbe radiato dal mondo del calcio. Anche quella parte di tifoseria che ha continuato a idolatrare tale soggetto e ha utilizzato gigantografie e striscioni per dichiarargli vicinanza e stima, nonostante fossero note a tutti le indagini in cui era (ed è) invischiato ha una mentalità mafiosa! Se così non è, allora prenda le distanze, pubblicamente, sia da Miccoli che dalla società, ancora 'misteriosamente' silente su queste vicende, che non sono una novità di oggi. Intorno al Palermo calcio, che per ciò che rappresenta dovrebbe essere baluardo di legalità - conclude - continuano a svilupparsi, da anni, fatti a dir poco incresciosi. E il silenzio dei dirigenti non aiuta certo a cambiare l'immagine ormai compromessa di quell'ambiente".

Maria Falcone. Non ho aggettivi per qualificare Miccoli, anzi ritengo che non valga nemmeno la pena di spendere una parola. Che una persona dello sport e dello star system, che ha partecipato alle Partite del Cuore, quando dedicava i suoi gol proprio a Falcone e Borsellino, si esprima in quella maniera è davvero inqualificabile. Si vede - prosegue - che preferisce i boss alla legalità.

Il sindaco di Palermo Orlando. "Chi utilizza certe espressioni dovrebbe chiedersi, come io chiedo, se sia mai stato degno di rappresentare la città di Palermo".

Il Centro Studi Paolo Giaccone. "Miccoli va messo al bando. Non solo dalla città di Palermo, ma da tutte le società sportive. Auspichiamo che questo accada e che nessuno gli dia più la possibilità di giocare in una squadra. Lo sport infatti, fondamentale mezzo di aggregazione per i più giovani soprattutto, ha bisogno di essere supportato e guidato da gente onesta e pulita e non da amici di boss e in primi,s da chi usa termini come "fango" riferendosi al giudice Falcone. Auspichiamo inoltre al più presto che i dirigenti dicano qualcosa su questo fatto increscioso. Come tutti i cittadini in questo momento, oltre allo sdegno che proviamo, ci sentiamo profondamente traditi".