Sulla conferma da parte dell'Assemblea del Partito Democratico alla mozione di sfiducia al Presidente della Regione, interviene anche Giampiero D'Alia, capogruppo al Senato dell'UDC e segretario regionale dello stesso. Nella vecchia cautela democristiana, comunque traspare un certo entusiasmo relativo alle scelte compiute ieri dal PD siciliano. D'Alia dichiara di essere molto soddisfatto per quanto determinato dal PD e che quanto accaduto aprirà nuovi scenari politici sull'isola e non solo. A conferma di ciò le diplomazie regionali dei due partiti si sono già dati appuntamento la prossima settimana per concordare una strategia comune all' ARS. Certo è difficile non leggere quanto stia accadendo come un'arrampicata sugli specchi da parte del PD, che ieri ha approvato un documento di censura a Lombardo, in cui si danno giudizi severissimi sull'operato e la condotta del Governo Regionale, come se di questo il Partito Democratico non sia stato uno degli attori principali e tra i più ingerenti. Nel documento presentato da Giuseppe Lupo si arriva a leggere che "l'immobilismo del governo regionale è diventato insostenibile" scordando che alcune poltrone dello stesso governo "profumano" proprio di PD che solo da pochi giorni ha "dimesso" i propri assessori.
Resta comunque anche difficile pensare che nel determinare quasi all'unanimità la presentazione della mozione di sfiducia a Lombardo, non sia prima passati da molte anticamere della politica, anche nazionali, in cui prima di un gesto così plateale quanto tardivo, non si siano predeterminati i possibili futuri scenari politico-elettorali dell'Isola, con lo scopo magari di fare un importante test da poter replicare alle prossime politiche.
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