Niente "inciuci", ma porte aperte al "dialogo con i singoli parlamentari" di volta in volta per sostenere le leggi. Parola di Rosario Crocetta, candidato alla Presidenza della Regione Siciliana (Pd-Udc-Socialisti), che oggi ha presentato alla stampa le sue liste. Al suo fianco il segretario regionale del Pd siciliano Giuseppe Lupo.
"Non sono un uomo da inciuci – ha spiegato Crocetta - . Non farò mai alleanze con il Terzo Polo, nè adesso nè dopo. Sperimenteremo invece un sistema nuovo: dialogare con le persone, con i singoli parlamentari e chiamarli di volta in volta a sostenere leggi. Non credo che se facciamo una legge che consente ai comuni suill'energia alternativa in aula la bocceranno".
Inevitabile parlare dell'esclusione dalla corsa per Palazzo d'Orleans di Claudio Fava, sostituito dalla sindacalista Giovanna Marano.
"Ho comprensione umana per la vicenda di Fava. In ogni caso durante la campagna elettorale non l'ho mai offeso mentre io - ha rilanciato Crocetta - sono stato attaccato continuamente. Dopo questo episodio mi sarei aspettato un dialogo, invece mi pare di capire che c'è proprio la logica di differenziarsi, di dividere. E non capisco l'attacco alla Cancellieri, poco istituzionale e ingiusto".
E in tema di divisioni, Crocetta ha sottolineato che: "Quando sono nate le nostre candidature non c'era l'accordo con l'Udc, è stato lui a dire che non voleva le primarie, definendomi come il nemico da abbattere". "Quindi – ha rincarato la dose Lupo - è stato Fava a spaccare il centrosinistra".
Ma le frecciate non vengono risparmiate neppure ai concorrenti, come quella a Nello Musumeci. "Non credo - ha chiosato Crocetta - ai sondaggi della destra. Se ci danno appaiati, vuol dire che siamo avanti di almeno quattro punti".
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ALLE ELEZIONI SICILIANE
Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) è presente alle elezioni siciliane con la candidatura di Giacomo Di Leo a Presidente della Regione (avendo superato con determinazione tutti gli ostacoli infrapposti da una legge elettorale reazionaria).
Si tratta dell'unico candidato comunista tra i candidati Presidenti. L'unico ad avanzare un programma di rottura non solo col malaffare dei partiti dominanti di Centrodestra e di Centrosinistra ( PDL, PD, UDC, MPA), ma con gli interessi dei poteri forti che li finanziano: gli industriali e i banchieri. Poteri che dominano in Italia, sotto ogni governo, con la benedizione dei Vescovi. E che dominano da sempre in Sicilia e sulla Sicilia, in un intreccio secolare con gli interessi mafiosi e criminali.
Solo un programma anticapitalista e rivoluzionario per un governo dei lavoratori può liberare il mondo del lavoro ed estirpare corruzione e mafia. In Sicilia, come in tutta Italia.
SEL e FDS hanno scelto di allearsi con la IDV del trasformista Orlando per poi negoziare meglio, nazionalmente e insieme, col PD liberale sostenitore di Monti. Ma non si possono tenere i piedi in troppe scarpe. E non basta il volto simbolico della candidata FIOM per mascherare contraddizioni insostenibili.
Il PCL- che è sempre stato da una parte sola- si batte per l'unità d'azione di tutte le sinistre contro tutti i partiti avversari (liberali o populisti), su un terreno di un'aperta ribellione di classe e di massa per un'alternativa di società e di potere. E' la via della chiarezza e della coerenza. L'unica che può pagare, alla fine, per i lavoratori, i precari, i disoccupati.