Le pratiche di cancellazione dal registro delle imprese sono state esaminate lo scorso 28 gennaio. In meno di un mese dunque, secondo i dati della Camera di Commercio, sono 122 le aziende palermitane che hanno chiuso.
E il drammatico fenomeno non riguarda una tipologia in particolare, ma le più svariate: aziende edili, autolavaggi, officine meccaniche e artigiane, negozi di parrucchiere, centri estetici, grafici, ottici e fotografi. Un dato allarmante quello della Commissione provinciale per l'artigianato di Palermo, che desta maggiore preoccupazione se si considera proprio il fatto che siamo ancora ad inizio anno. Lo scorso 14 gennaio erano già 45 le aziende che avevano fatto domanda di cancellazione non riuscendo più a stare sul mercato. Subito dopo sono arrivate le altre 77.
Il bilancio di fine 2012 fatto dal presidente di Confcommercio Roberto Helg, era già sconfortante e aveva lanciato segnali tutt'altro che confortanti per il trend del 2013: "A Palermo il 70 per cento delle imprese giovanili, femminili e di immigrati nate nel 2011 hanno chiuso nel 2012 – aveva detto – Le cause sono da ricondurre alla politica del governo che ha distrutto definitivamente le imprese e le ha messe in liquidazione".
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