Pur restando quanto meno una situazione nebulosa, alcune nebbie nel panorama politico del centro-destra a Palermo in vista delle prossime Amministrative, sembrano diradarsi. Domani, non da meno, è convocata la tanto attesa conferenza stampa di Massimo Costa “candidato”. Ma qual è il reale stato di tale candidatura rispetto agli ultimi avvenimenti? La candidatura di Costa, se poi ci sarà o meno, è un altro discorso, ha comunque dato la possibilità di chiarire il quadro delle alleanze; Lombardo già una settimana fa lo ha “benedetto” come il salvatore di Palermo, in un modo così pedante da far tremare anche la mitica Santa Rosalia. E mai benedizione fu così pesante, infatti a prende per buone le dichiarazioni di questo week-and, il PdL per bocca del proprio Coordinatore Nazionale Angelino Alfano parla di allargare le alleanze, ma l'unico riferimento è quello a Miccichè e all'UdC, l'API dal canto suo, esclude qualsiasi convergenza su Costa e in più, entrambi escludono la possibilità di trovarsi in un coalizione con il PD. Di Fatto il tentativo in atto è quello di isolare Lombardo. Se a questo aggiungiamo che, se il 4 marzo, le primarie del centro-sinistra le vincesse Rita Borsellino e l'undici il colpo di mano di Cracolici e Lumia di sfiduciare Lupo non riuscisse, ecco che diventa molto plausibile che il Partito Democratico tolga la fiducia al governo Lombardo, che a quel punto non avrebbe più cosa inventarsi per restare in piedi. Inoltre, di fatto, tutto ciò demolisce il così detto Terzo-Polo in Sicilia, che resterebbe composto solo da MpA e FLI. La partita diventa molto più ampia, perché prenderebbe corpo la possibilità di andare a votare anche per le regionali. In gioco c'è la costruzione di alleanze politiche che esulano la mera candidatura a sindaco di Palermo, per proiettarsi in un contesto di livello nazionale.