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Chiudono le 16 strutture alberghiere di Cefalù. Ko anche Le Calette e il Costa Verde. Prenotazioni sospese

Non ce la fanno più. Vessati dalle tasse e da un'amministrazione che non risponde ma che soprattutto non li ascolta. Chiudono dunque battenti a tempo indeterminato le 16 strutture ricettive alberghiere di Cefalù, che hanno fatto la storia del turismo di Cefalù facendo conoscere la località in tutto il mondo. Le ultime luci ci sono spente a malincuore questa notte.

Ma a conti fatti, spiegano da Federalberghi, costa di più tenerle aperte in queste condizioni. A dare la stangata finale è stato l'aumento dell'Imu con la  delibera dello scorso 30 ottobre, da 0,4% alla tariffa massima di 1,06%. Alcune strutture arriveranno a pagare anche piu' 200 mila euro solo per questa imposta. 

 Una forma di protesta dunque quella iniziata ieri sera, ma chè rispecchia assolutamente la realtà. le strutture chiuderanno definitivamente appena gli ultimi clineti lasceranno gli alberghi per poi non riaprire più se le cose non cambieranno.

"Da tempo abbiamo presentato ricorsi contro i trubuti voluti dall'amministrazione comunale - spiega Angelo Miccichè degli Alberi del Paradiso - tributi sconsiderati. E paradossalmente ci viene attribuita la crisi finanziaria del Comune. Noi siamo in ginocchio. Sopportiamo da troppo tempo, abbiamo avuto imposta anche la tassa sul soggiorno, ma per qiali servizi? perchè mai dovremmo farla pagare ai turisti se in termini di servizi c'è poco e niente?".

Oggi, ancora gli albergatori non hanno avuto alcun incontro e risposte dunque da parte del sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina. Noi abbiamo provato a contattarlo, ma non ci siamo  riusciti. Riproveremo più tardi.

I livelli occupazionali, trattandosi di strutture che lavorano soprattutto nel periodo estivo, e quindi trattandosi di contratti stagionali, al momento sono salvaguardati. Almeno finchè non adranno via gli ultimi clienti. Dopo di che gli alberghi non accetteranno più prenotazioni. Inoltre  hanno già disdetto quelle in previsione del Capodanno.

"Non c'è futuro qui -  dice Nicolò Farruggio presidente di Federalberghi Palermo mentre in auto sta ritornando proprio da Cefalù - gli imprenditori stanno capendo che devono investire in luoghi dove c'è sviluppo, che non è nella nostra terra finchè le cose rimarranno così. E questo è  un problema siciliano e non delle singole località alberghiere".

Probabile dunque che a breve gli albergatori chiederanno un incontro con il nuovo presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo nuovo assessore al Turismo.

 

 

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