"Con dignità e Coraggio!". Queste le parole che Settimo Trapani aveva scelto per il suo volantino elettorale. Viene da chiederesi con quale dignità e coraggio gente indagata e sotto processo, decida di candidarsi alle elezioni. E soprattutto, come questo possa accadare. Settimo Trapani è sotto processo ed è candidato nelle file del Pd, per la presidenza della settima circoscrizione. 46 anni, imputato a Palermo, nel processo in cui è coinvolto il deputato regionale Franco Mineo per intestazione fittizia di beni, reati di usura, peculato e malversazione. Ed è qui che viene coinvolto Trapani, in quanto presidente dell'associazione "Caput Mundi", attraverso la quale Mineo avrebbe fatto transitare migliaia di euro di fondi pubblici che arrivavano per i progetti, per finanziare le sue campagne elettorali (secondo gli inquirenti circa 60 mila euro) . Arrivato il rinvio a giudizio, il già consigliere di circoscrizione (nel 2007, ma per Forza Italia), si discostò subito da Mineo, accusandolo di averlo "usato", e dichiarando di essere una vittima e di essere stato messo in mezzo. Il nome di Settimo Trapani viene fuori dalle intercettazioni dell'inchiesta "Eos" della procura e dei carabinieri di Palermo. Dalle carte risulta che Trapani si volesse incontrare con Salvatore Lo Cicero, allora capo della famiglia mafiosa dell'Arenella condannato a 14 anni per associazione mafiosa. L'evento che lo porta all'incriminazione risale al 2006, in seguito all'indagine condotta dalla Dia, alle intercettazioni effettuate negli uffici dell'agenzia Progress assicurazioni gestita da Mineo, il 13 novembre 2006, giorno in cui Mineo avrebbe incontrato "Angelo", per gli investigatori si tratta di Angelo Gala tolo, esponente della famiglia mafiosa dell'Arenella.
E' chiaro che manca un controllo sui componenti delle liste. Il fatto che siano migliaia e quindi "difficili da controllare" non può certo diventare un problema dei cittadini che di giorno in giorno, apprendono dagli organi d'informazione, notizie come quelle di oggi (e di ieri), che continuano ad alimentare sfiducia nei confronti della politica e dei politici.
Un appello quindi va fatto ai candidati a sindaco che hanno l'obbligo di controllare uno per uno i componenti delle loro liste, e assicurarsi che siano "puliti". Questo sarebbe un segno di rispetto nei confronti dei palermitani.
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Commenti
La presenza del PCL nelle liste per le amministrative di Palermo è un fatto storico, riunisce quel filo rosso di lotta che dai Fasci dei lavoratori (1892-1993) passa per le lotte operaie e bracciantili degli anni '20 (Giovanni Orcel e Nicola Alongi) e degli anni '43-47 ( Portella delle Ginestre, Placido Rizzotto, Carnevale, Casarrubea, LI Puma, ecc, ecc) alle lotte operaie e studentesche del 1968-1969 fino a Peppino Impastato. Quel filo rosso è oggi riannodato dal Partito Comunista dei Lavoratori (PCL), per la Quarta Internazionale.
Io dò le notizie, lei esprime un giudizio, strettamente personale. Gli inquirenti al momento dicono altro, opposto a quanto dice lei, ma la “giustizia” farà il suo corso come lei stessa scrive e i giudizi personali, a quel punto, varranno ancora meno. Di certo è che Trapani è RINVIATO A GIUDIZIO ed etica e rispetto verso i cittadini (ancora prima del rispetto verso la costituzione di cui parla lei), vorrebbe che non si candidasse. E vorrebbe che il suo partito lo eliminasse dalle liste in attesa di chiarimenti. Questi sono i punti su cui batto io e che ripeto, hanno a fare con etica, morale e rispetto per i palermitani/ele ttori. Le indagini sono altra storia, per me sono un fatto, una notizia che va data, e lei può dire tutto ciò che vuole, che non è d’accordo, che Trapani è persona onesta, ma torniamo al discorso iniziale, è un suo giudizio personale, io parlo di fatti noti. Per il resto, volendo esprimere un giudizio personale... non mi sono mai fidata di quei politici che passano non solo da un partito all’altro, ma cambiano del tutto linea e ideologia.
Per la lettrice in oggetto, a proposito di travi e pagliuzze nell’occhio, una precisazione: io non ho rinvii a giudizi sulle spalle.