Pubblicità abusiva in città. Come ci si guadagna? La nuova inchiesta di Palermo Report

Con la pubblicità si guadagna e questa è storia nota ma in che modo questo avvenga spesso non è noto a tutti. Vi stiamo per raccontare una storia che va avanti in questa città da anni. Quella di una società alberghiera di Palermo (l'ex Società palermitana Alberghiera Srl per l'appunto), che ha comprato un immobile, l'ex convento delle Croci di via Libertà, e in attesa di iniziare i lavori di recupero dello stesso, ha gestito la pubblicità sui ponteggi (vedi foto). La legge lo prevede si, ma stabilendo regole ben precise e degli ovvi limiti temporali.

La Angala Spa Holding & Real Estate (gruppo Alagana, ndr) è il nome della società. Nel 2006 ha acquistato l'immobile e richiesto al Comune il rilascio della concessione edile per "il restauro e la rifunzionalizzazione" del complesso. Di seguito aveva dato comunicazione che sarebbero stati allestiti dei ponteggi per effettuare indagini e rilievi preliminari alla redazione del progetto di restauro dell'edificio. I tempi di lavorazione prevedevano, l'istallazione del Palermo, pubblicità abusiva, istituto delle crociponteggio nel maggio 2006 e lo smontaggio nell'agosto 2007. Fu così che vennero montati i ponteggi, ma i lavori non iniziarono.

Nel maggio 2007, il settore Edilizia privata del comune (servizio concessioni ed autorizzazioni) ha richiesto alla società una documentazione integrativa:

- documentazione dimostrante la consistenza dell'immobile allo stato originario

- nulla osta della Soprintendenza dei beni Culturali.

In mancanza di quei documenti la pratica sarebbe stata dichiarata "improcedibile e rimessa agli atti". La concessione edilizia quindi non venne rilasciata.

Nel frattempo però, siamo sempre nel 2007, vennero istallati sui ponteggi, due strutture in metallo per l'esposizione pubblicitaria, dal 2008 8si sta accertando per l'anno 2007) utilizzati dalla VAT s.r.l. di Palermo, a cui la Angala spa ha affittato gli spazi. Amministratore unico della VAT Business Enterprise è Giuseppe Giunta, marito di uno dei componenti del consiglio di amministrazione dell' ex società alberghiera palermitana. Da allora, nonostante i lavori non siano mai iniziati, la pubblicità invece campeggia sui ponteggi, con un susseguirsi di grandi marchi, da Ray-Ban a H3g, dalla Audi alla Walt Disney, fino agli spot elettorali, che nelle ultime competizioni hanno visto in bella mostra il volto di Massimo Costa.

Dopo tre anni ecco arrivare alla Soprintendenza ai Beni culturali (che per altro ha sede proprio in via delle Croci), una nota dell'associazione Pubblicità Affissioni Sicilia, che segnalava l'apposizione sul ponteggio di "imponenti cartelloni pubblicitari che obliterano quasi completamente i teli serigrafati riproducenti le linee architettoniche dei fronti monumentali". In seguito, siamo a giugno 2010, l'allora sovrintendente Adele Mormino scrisse alla Angala spa, mettendo in evidenza di non aver mai ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per le affissioni pubblicitarie che dal 2007 si susseguivano e quindi ordinava di smontare entro 30 giorni i cartelloni pubblicitari e allo stesso tempo di fornire la data di inizio dei lavori al fine eventualmente, di smontare i ponteggi. Inoltre la Soprintendenza, si riservava di autorizzare, non appena avesse ricevuto la data di inizio lavori, l'utilizzo di eventuali forme di pubblicità "compatibili con il carattere artistico e storico del bene", sempre esclusivamente per il periodo dei lavori di restauro.

La richiesta di autorizzazione all'istallazione dei teli pubblicitari da parte di Angala spa, arriva solo il 9 novembre 2010, così come la comunicazione di inizio lavori da parte dell'architetto incaricato dalla società, Santo Giunta (fratello di Giuseppe Giunta della VAT) il quale comunica che dal 6 dicembre 2010, al 30 giugno 2011, sarebbero partiti i sopralluoghi e i lavori di verifica delle condizioni strutturali dell'immobile. Ovvero, quello che era stato richiesto nel 2007 dal settore concessioni ed autorizzazioni dell' Edilizia privata e senza cui la pratica sarebbe stata dichiarata "improcedibile e rimessa agli atti". Quindi dal 2006 al 2010, la concessione edilizia per poter fare i lavori di recupero dell'edificio, dunque non era ancora arrivata.

Dopo 10 giorni, la Angala spa, ottiene l'autorizzazione ad esporre due teli sul ponteggio, da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali, cui intanto c'era stato un cambio al vertice: il sovrintendente non era più Adele Mormino, ma il dott. Getano Gullo (attualmente in carica, ndr).

L'autorizzazione rilasciata era temporanea, per un periodo di sei mesi (dal 6 dicembre 2010 al 30 giugno 2011) ovvero i tempi previsti dall'architetto Giunta, per saggi e verifiche delle condizioni strutturali dell'immobile.

Il 15 giugno 2011, la Soprintendenza, ricorda alla Angala Spa, di essere ancora in attesa della relazione tecnica sullo stato dell'edificio e che i termini per l'esposizione dei teli pubblicitari, stavano per scadere e questo avrebbe portato la società ad incorrere in sanzioni amministrative e penali.

Siamo a maggio 2012, è passato un altro anno.

Legittimo chiedersi perchè, dopo 4 anni (ma forse di più) di quelli che sembrerebbero "incassi abusivi"  perché ottenuti in deroga a tutti i regolamenti, la Angala Spa abbia anche ottenuto una deroga per il mantenimento dei teli pubblicitari sui ponteggi. Non è dato sapere se l'autorizzazione (scaduta nel 2011) sia stata rinnovata e quindi se la società, continui a utilizzare senza autorizzazione gli spazi pubblicitari e a concederli alla VAT srl. Di fatto nè gli interventi propedeutici nè quelli di ristrutturazione, sono mai iniziati e l'ennesimo pannello pubblicitario da 20x12 metri, continua a rimanere sulla facciata dell'edificio.

 

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