Appalti, grandi eventi, tangenti ed escort. Scoppia il caso Giacchetto

Ti do 50mila a te e altri 50mila all'altro è soltanto una delle intercettazioni che i pm palermitani hanno raccolto durante i mesi di indagini che hanno coinvolto Fausto Giacchetto, titolare della Media Partners & Consulting srl, accusato di aver messo a disposizione di una decina di parlamentari nazionali e regionali appartamenti nel centro di Palermo ed escort. In cambio, sarebbero avvenute turbative d'asta e corruzioni legate ad appalti e grandi eventi in cui Giacchetto è coinvolto assieme ad altre sette persone tra le quali una parente, un funzionario dell'assessorato regionale al Turismo, due suoi dipendenti e altri imprenditori.

Il metodo è quello visto in altre occasioni e che a quanto pare sembra essere diventato il sistema di corruzione più diffuso e sicuro per ricevere favori importanti. Stando alle indicazioni fornite dai pm alla stampa, avrebbero goduto di case e prostituite, che rilasciavano pure la fattura, non sono indagati: non è stato provato, infatti, che, in cambio, Giacchetto abbia ricevuto da loro favori. Tra i parlamentari che, secondo quanto emerge dall'indagine, avrebbero avuto, a vario titolo, contatti con il manager ci sarebbero esponenti del Pdl, Mpa, Udc e Fli.

Giacchetto aveva già avuto modo di dimostrare in passato la sua attitudine alla tangente. Dalle intercettazioni emerge che novembre scorso, il manager avrebbe dato 4000 euro in contanti a un ispettore della Forestale che aveva fatto degli accertamenti sulla regolarità della piscina a casa della suocera. Sicuro di sé, durante un interrogatorio fatto dai pm ad un dipendente della Media Partners, si sarebbe limitato ad acquisire informazioni sul nome degli inquirenti e sulle forze dell'ordine coinvolte.

Si prepara un vero e proprio terremoto, dagli effetti imprevedibili, con un filone dell'inchiesta che dovrà anche spiegare le forniture fornite durante la visita del papa a Palermo. Fu proprio grazie ad un esposto di un imprenditore rimasto escluso dalla gara per le forniture che iniziò l'inchiesta portata avanti dai pm Leonardo Agueci e Maurizio Agnello.