Isole pedonali, da Palermo a Mondello è un caos. Questa città è un cane che si morde la coda…

Mondellani e non, ecco cosa succede alla viabilità della borgata marinara e cosa succederà.

Ti svegli una mattina e improvvisamente l'isola pedonale che esiste dalla scorsa estate, che comprende tutto il lungomare della borgata marinara di Mondello, è sparita. Non ci sono più le piante che delimitavano l'inizio dell'area interdetta e c'è invece un via vai  di automobili, motorini, camion della spazzatura a rischio e pericolo di quanti, di questa novità non sanno nulla e quindi camminano per strada a piedi o in bici, dei bambini che scorazzano lungo il viale. Per non parlare dunque di auto che da ieri pomeriggio sbucano da ogni lato, perché in questo modo c'è solo una gran confusione sulle strade da poter percorrere o meno.

Il motivo? E' la sospensione dell'area pedonale di Mondello, in previsione dei lavori di rifacimento del litorale di Mondello (e quindi rifacimento del manto stradale , marciapiedi, aiuole, impianto di illuminazione). Notizia apparsa su alcuni quotidiani durante il periodo delle festività natalizie e dunque una comunicazione che non ha raggiunto per come avrebbe dovuto, i cittadini, residenti e non. L'assessore comunale alla Mobilità, Tullio Giuffrè ha detto che la sospensione è necessaria e mantenerla sarebbe stato un fatto meramente formale. Da lunedì il senso di marcia tornerà quello di sempre, ovvero il lungomare sarà aperto al traffico e la via Principe di Scalea tornerà a senso unico in direzione Palermo (si suppone quindi che tutta la segnaletica stradale, verticale e orizzontale, sarà modificata e ripristinata come in origine. Con un costo, che non sappiamo a quanto ammonterà per le casse del comune, ndr).

Abbiamo chiesto all'assessore Giuffrè perché non mantenere il lungomare chiuso, visto che inizieranno dei lavori che presumibilmente saranno "invasivi" e quindi lasciare tutto così com'è, senso di marcia attuale compreso. "Potrei prenderlo come un giusto suggerimento – ha risposto – anche se, in primavera, quando prevediamo che i lavori termineranno e l'isola pedonale riprenderà, i sensi di marcia saranno diversi da quelli che ci sono stati fino a due giorni fa". Ebbene si, via Principe di Scalea, fin ora a doppio senso di marcia sarà a senso unico ma questa volta in direzione piazza Mondello: "In previsione dell'estate non è pensabile - aggiunge l'assessore - che la strada rimanga a doppio senso, il traffico non sarebbe gestibile vista la mole di auto che si riversano a Mondello. Stiamo lavorando quindi al percorso alternativo che le auto dovranno fare per rientrare in città". Non resta che auspicare che il percorso alternativo venga trovato in fretta, e non a poche settimane dall'inizio della prossima stagione estiva.

Le pedonalizzazioni della nostra città sono proprio sfortunate. Il caos non riguarda solo Mondello. C'è quella di piazza Marina che dopo mesi non segue ancora un "percorso" definitivo e coerente. Un giorno le auto ci sono, un giorno no. Una sera è piena zeppa di auto, la sera dopo ci sono i Vigili urbani a bloccare l'accesso con conseguenti multe. Fino a stamattina in piazza c'erano auto parcheggiate e gli immancabili parcheggiatori abusivi. Stesso discorso per piazza san Domenico, auto parcheggiate anche in doppia fila e parcheggiatori abusivi. O ancora piazza Bellini anche qui l'accesso auto e la sosta sono ad intermittenza, dipende dai giorni o forse dai controlli non è chiaro. E di chiarimenti in merito ce ne sono stati fin troppi e troppe le risposte date dall'amministrazione ma che si concludono con un nulla di fatto se non il caos.

L'assessore Agata Bazzi, che detiene l'assessorato comunale al Territorio, un assessorato "tecnico" come ha precisato, ci ha risposto che i provvedimenti sono in vigore come da progetto, ma che il farli rispettare è competenza del comando dei Vigili Urbani "A Palermo abbiamo un grosso problema - ha detto – di gestione del controllo, il mio assessorato si limita a presentare un progetto per il territorio, il resto non spetta a noi".

Ed al comando dei Vigibili urbani ci siamo rivolti: "La situazione è più complessa di quello che il cittadino pensa. Ogni problema è legato ad un altro – dice il comandante Vincenzo Messina – è risaputo che siamo sotto organico e dobbiamo fronteggiare a tutto, a partire dai continui scioperi in città che necessitano di controllo da parte dei miei uomini e dunque un dispiegamento delle forze che è limitato. E se è limitato è un problema di equilibrio di bilancio che non permette di fare nuove assunzioni. Abbiamo avuto scioperi, i crolli di via Bagolino, via Casalini, gli sgomberi di via Mazzini e questo richiede impegno da parte delle pattuglie della polizia municipale che invece di occuparsi delle isole pedonali, visto il caso specifico, devono occuparsi di altro. I posteggiatori abusivi per altro sono un punto focale fin dal mio insediamento – spiega Messina – la nostra azione di repressione del fenomeno è stata forte con buoni risultati, ma serve la partecipazione del cittadino che invece preferisce pagare e dare le chiavi della propria auto al parcheggiatore abusivo. Per questo a breve inizieremo un controllo intensivo delle piazze, faremo venir meno quel rapporto di "fiducia" malsano che porta i cittadini a lasciare le auto in doppia e terza fila ai parcheggiatori".

Il che, cari cittadini che lasciate l'auto al parcheggiatore, vuol dire che aumenteranno le contravvenzioni. Il posteggiatore abusivo potrà assicurarvi il parcheggio, ma non evitarvi la multa. Forse così capirete che non conviene pagare questo pizzo. Se prevenire è difficile o diventa impossibile, si deve passare alla "repressione". Bello non è, ma tant'è.

Una città, Palermo, in cui, come dice il comandante Messina, tutti i problemi sono collegati, "In cui  - aggiunge  -  la crisi economica porta ad esempio il cittadino, a svegliarsi la mattina e decidere di diventare un commerciante abusivo e quindi di munirsi di carretto e bancarella per tirare a campare  e quindi il lavoro dei vigili urbani deve necessariamente spostarsi su altri fronti. E poi, ecco che le zone pedonali non possono essere controllate come si vorrebbe, ma non per mancanza di volontà".

Ed è inevitabile però tornare anche al solito vecchio discorso della "cultura del palermitano". "Tolte per un attimo le grosse difficoltà che il corpo della polizia Municipale ha quindi, – conclude il comandante Messina – ma che nonostante tutto cerca di lavorare nel migliore dei modi, io le chiedo: ma se c'è un cartello che indica l'isola pedonale, se ci sono le piante che indicano che non si può passare con le auto e gli scooter, perché il palermitano passa comunque?".

Palermo è un cane, ormai rabbioso, che si morde la coda.