Chi ha paura della Sicilia?

Chi ha paura della Sicilia? D'incanto, poche ore fa, si sono accesi i riflettori sulla protesta della Sicilia intera. Un'isola, una regione d'Italia, che ha capito che quello non era uno sciopero di categoria, una manifestazione di poche ore, un corteo che si snoda attraverso un percorso tracciato e deciso, per poi esaurirsi, sciogliersi. La Sicilia adesso ha capito che la protesta  è di tutti e per tutti, per la terra e per chi l'abita e la vive. Ieri abbiamo assistito ad una pseudo denuncia mediatica che avrebbe infangato il cuore della protesta, che in un lampo ha fatto il giro d'Italia e oltre. Gli imprenditori avrebbero notato infiltrazioni mafiose tra gli organizzatori della rivolta siciliana. Li hanno individuati ma non ne hanno fatto i nomi. Perchè? Quando si denuncia si devono fare nomi e cognomi, ed i giornali devono riportare notizie, e non accuse frammentate, incomplete e non supportate da prove. In caso contrario si incorre nella diffamazione, nella calunnia o peggio. Questa redazione non può certo dare lezioni di giornalismo a nessuno, ma l'avere seguito la protesta fin dalla fase embrionale ci ha dato un'idea chiara su chi stia protestando e perchè. D'impulso, aprendo i giornali, stamattina, abbiamo deciso di dare un segnale a chi da 96 ore si trova in strada, a lottare per la propria vita ed il proprio futuro, per la propria dignità d'uomo e per il diritto al lavoro, quindi abbiamo aderito alla protesta, da giornalisti e da cittadini. Chi ha interesse a screditare la protesta è arrivato tardi, perchè, vedete, questa adesso non è solo la protesta dei Forconi, di Forza d'Urto, degli agricoltori, degli autotrasportatori, dei pescatori. No!! Questa è diventata la protesta di un intero popolo. Quando si registra un evento così, quando si abbattono le barriere dei colori politici, perchè si capisce che il fine è comune, quando le casalinghe scendono in strada per portare il caffè caldo a perfetti estranei con uno spirito da madri, da figlie, da parenti....allora, e solo allora, capisci che qualcosa è cambiato dentro. Siamo convinti che nessuna riunione politica potrà minare la volontà di questa gente, nessun tentativo di imbrogliare le carte, nessun fumo, per quanto denso possa essere, potrà annebbiare la consapevolezza raggiiunta. Chi ha paura della Sicilia, che sta trascinando  e coinvolgendo regione dopo regione? Molti, secondo noi. A partire da quella mafia che tra le file dei disoccupati trova i propri "soldati". A partire da quelle caste che sfruttano le risorse senza reinvestirle nel territorio. A partire dalle multinazionali ,che con i loro impianti petrolchimici non si preoccupano se da decenni continuano a cerescere bambini con malformazioni. Potremmo continuare, ma ormai i siciliani sanno, e gli italiani sono sulla buona strada. Questa è gente civile, che nulla ha a che fare con la violenza. E' gente che convive pacificamente e fa amicizia con i poliziotti, i carabinieri ed i finanzieri che li guardano da vicino, poichè è cosciente che anche i servitori dello Stato stanno capendo. Chi ha paura della Sicilia?.....Viva la Sicilia.

 

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Commenti  

 
#1 GiornalistaSalvatore Albelice 2012-10-20 13:02
Uccidere un uomo è cosa da poco, influenzare un'opinione produce effetti più duraturi e devastanti.Uno dei grandi progressi di questo secolo è stato senza dubbio il graduale passaggio dalla guerra convenzionale alla guerra con i media, cioè alla disinformazione ,e quello che succede da molti anni per il Sud,e in particolare per la Sicilia nella stampa internazionale.

Questa disinformazione senza freni nei nostri confronti adesso deve finire.La Sicilia,il Sud è davvero stanco. Stanco di quanto sta succedendo da anni in Europa, dei pregiudizi e del terrorismo intellettuale che da anni i governi, i partiti politici, gli organi di stampa del vecchio continente, mettono in atto contro Il nostro Sud..Vittima anche dell'incapacità della sua stessa stampa meridionale di reagire, di fare qualcosa di concreto per la sua terra. I politici del Sud hanno molte responsabilita' ,ma i giornalisti del Sud ancora di
piu'....(Lo dico da Giornalista) Bisogna chiedersi, per quale ragione gli organi di informazione internazionali continuano ad avere questi pregiudizi nei confronti del Sud......
Il discorso non è nuovo: La Sicilia,il Sud, sta cercando con mille sacrifici di scrollarsi di dosso l'immagine simbolo della corruzione politica e della criminalità. Ma se i meridionali comuni possono fare poco per ribellarsi alla dis/informazion e, tanto possono fare i giornalisti del Sud, tanto possono fare i media,naturalme nte parliamo di quei media del sud di buona volonta...............

La strada da percorrere da parte degli organi di stampa è importante, i giornali, i media, giocano un ruolo chiave. Influenzano l'opinione pubblica, creano polemica, invitano le persone a riflettere. Se il modo di giudicare il Sud da parte dei media è solo negativo, come farà un semplice cittadino europeo che non conosce la realtà e la storia del Sud a costruirsi dentro la sua mente una idea diversa?

E' arrivato il momento cari amici di darci da fare. Di cambiare
l'immagine del Sud e di raccontarlo per quello che davvero è. E di fermare questa caccia alle streghe, questi pregiudizi,I media, gli intelettuali,le organizzazioni della societa’ civile dobbiamo stare uniti nella difesa del Nostra terra,nella difesa del nostro Grande Sud.

SALVATORE ALBELICE
 

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